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ALLEVAMENTO A MANO DEGLI PSITTACIDI

Tratto dagli atti del 1° Seminario sui pappagalli
Loro Parque –  21 – 24 ottobre 2001
Dott. Lorenzo Crosta DVM

Allevare a mano: perché?

I motivi che spingono un appassionato ad allevare “a mano” o “allo stecco” sono molteplici. A volte è il semplice gusto della sfida, oppure la paura di perdere un esemplare “speciale”, altre volte è la necessità commerciale (avere più piccoli da vendere), in certi casi può dipendere da necessità d’allevamento (la frustrazione di avere coppie che depongono uova fertili, ma non allevano), infine spesso è una miscela di tutti questi elementi.

In ogni caso, se l’allevamento a mano aiuta a risolvere alcuni problemi, quando non viene ben pianificato, ne fa sorgere altri. Pertanto, tutto ciò che ruota attorno alla Pulcinaia, Nursery, Baby station, o come preferite chiamarla, va necessariamente programmato con cura e organizzato nei dettagli. I fattori di cui tenere conto sono:

Ambiente

L’ambiente in cui allevare a mano è di importanza fondamentale. Non solo è importante l’ambiente dove noi, (o il personale addetto) lavoriamo, ma anche e forse più importante è l’ambiente dove ospitiamo i pulcini.

Stanze: se non consideriamo le stanze per l’incubazione e la schiusa, ci servono almeno tre stanze (quarantena, pulcini piccoli, pulcini grandi), ma l’ideale sarebbe avere due quarantene, una stanza grande e riscaldata per i pulcini piccoli, una o due stanze per i pulcini più grandi ed una stanza in rete o comunque aperta, per allenare i piccoli al volo.

Incubatrici: le “chiocce artificiali”, che chiameremo brooders, o gabbie calde, per distinguerle dalle incubatrici per le uova, sono necessarie per mantenere i pulcini a temperatura e umidità ottimali. Esistono gabbie calde di molte marche, più o meno famose e più o meno facili da reperire sul mercato italiano. Più che la marca, crediamo sia importante osservare i seguenti parametri:

  • materiale e robustezza,
  • “tenuta” della temperatura ed umidità,
  • dimensioni interne utili,
  • facilità di pulizia, esistenza di un servizio tecnico d’assistenza.

Gabbie: i pappagalli crescono e, dopo un certo periodo non potranno più stare nei secchielli. Pertanto anche le gabbie per gli animali in svezzamento sono importanti. Queste devono essere leggere, facili da pulire, in numero adeguato al numero dei piccoli da svezzare e di dimensioni adatte alle varie specie che si allevano. In quest’ultima prospettiva anche la maglia da usare ha la sua importanza.

Temperatura: la T° cambia con l’età del pulcino, ed il “carico di lavoro” delle gabbie calde cambia sia in funzione di questo parametro (età), sia in funzione della temperatura dell’ambiente dove vengono poste. Generalmente parlando, la T° delle brooders è attorno ai 35- 36 ° C delle prime 48 ore, per scendere fino alla temperatura ambiente normale allo svezzamento. Questi parametri valgono per quasi tutti gli psittacidi. Una eccezione sono i Kea, che già a dieci – undici giorni, devono stare a 30 ° C. Ovviamente anche la temperatura ambiente cambia, se per esempio consideriamo 20-22 ° C la “norma” in Italia, vediamo subito che le nostre gabbie calde, per pulcini che stanno impiumandosi, sono semplici contenitori senza riscaldamento, perché la T° ambiente è già adeguata alle loro esigenze.

Umidità relativa (RH): anche questo parametro è importante: i pulcini non hanno uno strato di penne e piume ben formate che li protegga dagli sbalzi termici, ma anche da condizioni di umidità inadatte. Generalmente parlando i pulcini di pappagallo stanno bene con un umidità relativa del 50 – 70 %, mentre i Caicchi (pionites spp.), per le prime tre settimane, hanno bisogno di una RH del 80 – 90 %.

Lettiera

La lettiera su cui ospitare i pulcini è di primaria importanza. Non esiste una lettiera perfetta, ma esistono requisiti ideali di una lettiera. Pertanto questa va scelta in funzione di:

Igiene,
Capacità assorbente,
Non tossicità,
Disponibilità sul mercato,
Apprezzamento da parte dei pulcini,
Prezzo.

Primo periodo: durante il primo periodo (5 – 10 giorni), la soluzione ideale è quella di usare dei panni carta assorbente, tipo Scottex, ciò perché sono molto morbidi e non assolutamente pericolosi.

Secondo periodo: dopo questo momento si passa ad un asciugamano. È più economico, perché non è usa e getta, ma richiede una maggiore manutenzione, perché va lavato.

Terzo periodo: quando i pulcini sono abbastanza grandi, e prima di passarli alle gabbie, si possono usare lettiere di materiali vari. Noi abbiamo fatto varie prove e, al momento, usiamo solo due materiali: trucioli di legno e granulato di mais. I trucioli hanno il vantaggio di avere un costo molto limitato, ma possono provenire da legni tossici, o da legni trattati con sostanza tossiche. Inoltre, se sono ingeriti possono essere molto pericolosi. Il granulato di mais è più igienico, ma più caro, inoltre deve essere controllato molto più spesso per la presenza di muffe.

Strumenti L’alimentazione a mano dei pulcini di pappagallo è un’arte, ma può venire facilitata con l’impiego degli strumenti adatti.

Secchielli: è importante essere forniti di ciotole, secchielli, catini e bidoni, di varie dimensioni, per ospitare i piccoli neonati, e cambiarli di “contenitore”, in funzione del loro accrescimento.

Cucchiai: sono il mezzo più semplice per alimentare i pulcini, ma:vanno adattati all’uso, piegandoli in maniera adeguata non possono contenere grandi quantità di pappa, per cui rallentano le operazioni.

Siringhe: sono il mezzo più usato per alimentare i pulcini. Offrono alcuni indubbi vantaggi: sono igieniche (al limite sono sterili), sono disponibili in varie misure, si trovano con beccucci di vario tipo. Le siringhe hanno anche alcuni difetti, principalmente legati al prezzo ed alla vita limitata nel tempo.

Sonde: l’uso delle sonde, o tubi da alimentazione è molto controverso. I vantaggi delle sonde sono essenzialmente legati alla rapidità con cui si possono alimentare i pulcini, mentre i detrattori di questa tecnica sostengono che la differenza di tempo è irrisoria.

Volendo usare le sonde è importante tenere in conto i seguenti punti:

  • Materiale: metallo, gomma o lattice,
  • Calibro: con rispetto alle dimensioni del pulcino e alle dimensioni della sua trachea,
  • Lunghezza, con rispetto alla lunghezza del collo del pulcino e alla sua risposta all’imbeccata.

Termometri: ovviamente la temperatura a cui la pappa viene somministrata è di fondamentale importanza e deve essere compresa fra i 39 e i 42 ° C. Quando la temperatura della pappa è inferiore a tale valore, i pulcini tendono a rifiutarla, se la T° è superiore c’è il rischio di ustionare il gozzo dei pulcini. È quindi importante disporre di buoni termometri per misurare la temperatura della pappa.

Disinfettanti: è fondamentale che la Nursery e tutti i materiali che si impiegano al suo interno vengano lavati e disinfettati regolarmente. Perciò è anche importante la scelta dei disinfettanti. Noi basiamo la nostra igiene su una pulizia maniacale e metodica, e su tre disinfettanti, che vengono ruotati ogni mese: Virkon, Sali di ammonio quaternario, Clorexidina. I requisiti di un buon disinfettante sono:

  • Efficacia contro i patogeni degli uccelli, virus, batteri e funghi.
  • Non aggressività per i tessuti vivi e mancanza di residui tossici, sciacquare sempre bene gli strumenti disinfettati.
  • Versatilità d’uso: devono potere essere impiegati sia per le siringhe e le sonde, sia per i “catini” porta uccelli, sia per le gabbie e le vasche lava piedi.
  • Costo.
  • Disponibilità sul mercato.

Riscaldatori: molto spesso in una nursery si ha bisogno di riscaldare acqua od altre sostanze ed esistono varie possibilità per farlo.

Fornelli a gas: assolutamente da evitare, gli uccelli sono sensibilissimi alle sostanze tossiche volatili.

Piastre elettriche: non sono pericolose come il gas, ma impiegano molto a raffreddarsi, per cui ci sono notevoli rischi di incidenti, sia per il personale, sia per gli uccelli (che ci volano sopra).

Forno a microonde: ottima opzione, igienico ed efficace. Bisogna stare molto attenti quando si riscalda la pappa già preparata con il forno a microonde, perché il riscaldamento avviene a zone, per cui ci sono delle aree fredde e delle aree ustionanti. È molto importante miscelare molto bene la pappa riscaldata in tal modo.

Bollitori elettrici per neonati: sono la soluzione ideale per riscaldare acqua e altri liquidi che si usano nella nursery.Bilance: monitorare e registrare il peso dei pulcini è un operazione fondamentale. I pulcini vanno pesati prima del primo pasto del giorno ed il regolare incremento del loro peso è il primo mezzo a nostra disposizione per verificare che tutto proceda bene. La bilancia è pertanto uno strumento indispensabile. Non si può dire se una bilancia meccanica sia migliore o peggiore di una elettronica, la cosa importante è disporre di una bilancia che pesi con divisione di 1/10 di grammo, per pulcini fino a 20 grammi di peso, e con scarti di un grammo per pesi superiori.

Alimenti: L’alimentazione dei pappagalli ha registrato un incremento qualitativo enorme, negli ultimi anni, ma non ha ancora raggiunto i livelli di raffinatezza propri della scienza della nutrizione degli altri uccelli domestici (polli e tacchini), oppure dei mammiferi.

Marca: in generale si può affermare che le migliori marche hanno messo a punto ottimi alimenti per l’allevamento a mano delle specie più comunemente allevate, o più “commerciali”, come Cenerini, Amazzoni fronte gialla e fronte azzurra, Ara macao e ararauna, Cacatua galerita e sulphurea. D’altra parte non è possibile credere veramente che una dieta vada bene per trecentocinquanta specie diverse. La nostra sensazione è che non esista una marca veramente migliore, ma che ogni ditta abbia una “stella” fra i suoi prodotti, per cui la ditta A produce ottimi alimenti per Lori, mentre la linea per ara è inferiore, ma la ditta B fa buoni alimenti per Ara, ma pessimi per Cenerini, per i quali va meglio la ditta C, e via dicendo.

Caratteristiche analitiche per tipo: in genere le pappe per allevamento allo stecco dei pappagalli variano da un minimo di 18% ad un massimo del 22% di proteine su secco, con un contenuto di grassi che varia fra l’8 ed il 15%. Al momento le pappe commerciali sono in vendita con un range limitato di prodotti. Per lo più si trovano cibi per allevamento allo stecco specifici per Ara – Cacatua – Amazzoni – Cenerini – piccoli psittaciformi. Inoltre esistono pappe “all round”, adatte a tutte le specie e pappe che variano secondo il tipo “prima settimana”, “secondo periodo” e “svezzamento”.

COME CONTROLLARE SE IL PULCINO CRESCE BENE

Uno dei principali problemi che si incontrano, allevando artificialmente i piccoli, e soprattutto psittaciformi, è senz’altro quello di sapere se tutto procede bene, o se potrebbe andare meglio.

In realtà il sistema più semplice, ma anche efficace, è quello di controllare l’accrescimento dei pulcini.

È fondamentale ricordare sempre che c’è un’ampia variabilità nella curva di crescita “normale” di una specie, per cui non bisogna allarmarsi se un pulcino cresce meno di quanto viene pubblicato nei libri: è la forma della curva che conta, più che i numeri.

 

Oltre ad un buon accrescimento, altri “indicatori” di buona salute sono:

  • proporzioni corporee armoniose,
  • risposta all’imbeccata,
  • sviluppo regolare del piumaggio.

Quando il pulcino sembra non crescere bene, è fondamentale che venga visto da un veterinario. Questo prima di iniziare qualunque terapia, perché potrebbe sfalsare i risultati degli esami.

Il veterinario provvederà a raccogliere i campioni necessari, che di solito sono:

  • un tampone del gozzo, per microbiologia e micologia
  • un tampone della cloaca, per microbiologia e micologia

poche gocce di sangue, per ematologia di base.

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LORENZO CROSTA DVM

Nato a Milano nel 1961, si è laureato in Medicina Veterinaria a Milano, con una tesi sugli aspetti ultramicroscopici della Bronchite Infettiva del pollo.

Fino al 1999 ha svolto attività libero professionale in Italia, come veterinario di animali esotici, concentrandosi soprattutto sugli uccelli e le collezioni di animali da zoo.

Dal 2000 al 2005 ha ricoperto l’incarico di Direttore Veterinario presso il Loro Parque di Tenerife, che comprende la più varia collezione di pappagalli del mondo (quasi 4.000 soggetti, rappresentanti oltre 350 specie e sottospecie). Inoltre il Loro Parque ospita grandi felini, primati (gorilla e scimpanzé), rettili (alligatori e tartarughe delle Galapagos), delfini, leoni marini, un notevole acquario ed uno dei maggiori pinguinari mondiali.

Lorenzo Crosta è stato rappresentante italiano dell'Association of Avian Veterinarians, della quale è già stato Chairman europeo per due mandati. Inoltre è stato membro del Board of Directors della stessa associazione.

È Associate Editor del Journal of Avian Medicine and Surgery.

È socio fondatore ed è vice presidente della SIVAE (Associazione Italiana Veterinari per Animali Esotici), ed è socio di American Association of Zoo Veterinarians (AAZV), European Association of Zoo and Wildlife Veterinarians (EAZWV) e della International Association for Aquatic Animal Medicine (IAAAM).

È stato relatore invitato a diversi congressi internazionali in Europa, USA, Brasile, Messico ed Australia ed ha scritto o presentato più di 60 fra articoli scientifici e relazioni a vari congressi.

Al momento Lorenzo Crosta è il veterinario ufficiale dei programmi di recupero di due dei pappagalli più minacciati al mondo: l’Ara di Spix a l’Ara di Lear.

 Dr Lorenzo Crosta

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